"O tre volte beati coloro tra i mortali che vanno nell'Ade dopo aver visto questi misteri: solo per essi c'è vita laggiù, mentre per gli altri laggiù tutto è sventura."
(Sophokles, fr. 837 Pearson)
"Oltre alla liberazione dall'angoscia della morte, i Misteri garantivano il benessere in vita, iuxta la visione non dualistica propria della tradizione dionisiaca."
(A. Tonelli, Attraverso oltre, pag. 30)
Nell’antica Grecia le sacre feste avevano due livelli di partecipazione: uno collettivo e uno iniziatico. Nel primo si celebrava il raccolto materiale, mentre con il secondo si comprendeva che c'era un modo di “coltivare il proprio futuro” che offriva anche un raccolto “spirituale”.
A quel tempo l'essere umano si sentiva ancora figlio della Natura e aveva logicamente dedotto che le leggi, i cicli e le metamorfosi che trasformavano un seme in frutto, erano le stesse che regolavano le stagioni della vita psicofisica dell’individuo. Si poteva quindi ottenere un prospero raccolto sia da vivi che da morti se ci si preoccupava di coltivare anche il “terreno” dell'Anima.
IL CICLO DEL GRANO
L'Alchimia stessa (che prende il nome dalla "terra nera coltivabile" e dal processo di coltivazione del grano) è chiamata "Agricoltura celeste" o "interiore": i suoi ritmi, i suoi mezzi, le sue mete, ricalcano in tutto l'arte agricola. Poichè se l'Alchimia è la scienza della trasformazione interiore dell'uomo, il suo scopo è quello di far germogliare l'individuo che da "albero secco" possa divenire albero fiorito.
(Jacq, C., "Le Voyage Initiatique")
Ecco allora che anche il grano, come il Sole scende sotto forma di energia vitale nella terra in autunno (discesa), dove cresce fino a riemergere aprendosi la strada nel buio del grembo materno in inverno (risalita): un chiaro parallelismo con il viaggio spirituale del profano (seme) che si trasforma in neofita (nuova pianta), per raggiungere la sua maturazione di iniziato (spiga).
La spiga (Demetra) è l'Uno, che contiene anche il molteplice (i semi-Kore). Se la "madre" trattiene i suoi semi, non può avvenire la semina e la rigenerazione.
La terra viene preparata e purificata. La spiga viene tagliata (Dioniso- Osiride)
Morte e vita uniti insieme in un solo gesto. Dioniso è l'uno che si fa molti e vive e muore in ognuno dei molti che da esso scaturiscono.
Kore viene rapita da Ade, separata dalla madre, il seme viene messo nella terra, nascosto, occultato. E' una fase di preparazione e trasformazione.
Nel regno sotterraneo di Ade, luogo della vita dopo la morte e della morte che conduce alla vita, il seme attende il tempo della prossima trasformazione, uno spazio nel quale le anime attendono di reincarnarsi e dove soggiornano il tempo di rendersi conto della nuova vita che le attende.
L'ESPERIENZA DELLA LUCE
Viaggio e racconto, nel linguaggio dell'antica poesia epica, sono quasi la stessa parola: OIMOS E OIME.
Il viaggio è il racconto della discesa e della risalita, della luce nelle tenebre, di uno stato di coscienza, di una
forma della luce, un sentire-intuire, dionisiaco, ovvero empatico.
Non sarà un insegnamento, o un "guardare" (oran), con la disposizione d'animo egoica ordinaria, ma theàstai (da cui thèatron), cioè "guardare a bocca aperta", con meraviglia....
L’esperienza della luce, l'esperienza dell'unità di tutte le cose, viene sollecitata da musica canto, danza, caos. Tutti modi per destrutturare dionisicamente l’ego ordinario e consentire un viaggio ad interiora terrae che è condizione senza la quale ogni effettivo percorso di illuminazione mistica e sapienziale non può avvenire.
(A. Tonelli, Attraverso oltre)
IL REGNO DI ADE
Ade è il re del regno sotterraneo. Dio dell'invisibile.
Il regno di Ade rappresenta il luogo laddove pensieri, parole, sentimenti e desideri che non abbiamo
fatto vivere, si celano, quali diafane ombre. Le mancanze, gli amori perduti, i sogni irrealizzati, i bambini persi.
Queste ombre, arrivano nei sogni, ci alitano sul collo, ci chiedono di rinascere alla luce. Più le
respingiamo, perchè troppo doloroso o vergognoso, o troppo rischioso farle vivere con noi nel mondo dei vivi, più chiedono di essere viste.
Ade ci spinge, con le sue pulsioni, alla discesa, ad affrontare ciò che neghiamo e iniziare il cammino di liberazione.
Ade, il Ben Nomato, Plutone, "Pluto il ricco", dio della ricchezza e dell'abbondanza, custodisce i tesori, per coloro che avevano il coraggio di richiederli.
Per scendere verso i nascosti cancelli è necessaria una motivazione eroica: l'amore, la conoscenza, l'ideale.
Altri hanno una mappa e siedono sotto un albero di fico, altri percuotono il terreno con le mani, o i piedi, invocando il dio.
(ispirato da Persefone, di Elda Fossi)
I MISTERI
Il mito di Kore-Persefone e la fiaba di Vassilissa ci narrano dei riti di pubertà e iniziazione, del
passaggio dall'archetipo della fanciulla, dipendente dalla figura materna, a quello della maturità femminile. I riti, grazie al potere dell'immagine, degli archetipi, dei gesti, realizzavano una
profonda trasformazione psicologica e spirituale.
La fanciulla Kore apprende come attivare la "forza" della regina (Era) per governare e accendere il
principio di ordine, la guerriera (Atena), la maga (Persefone nella sua funzione di psicopompo) e l'amante (Afrodite-Venere).
Il viaggio raccontato è quello della Discesa, il Ritorno e la favorevole Nascita.
DIVINITA' DELLA SOGLIA
KORE-PERSEFONE-VASSILISSA
Che cosa vuol dire diventare Persefone?
La risposta ce la dà Demetra, parlando dell'iniziato che ha conosciuto, prima di rinascere alla luce, l'oscurità di se stesso. L'essere ammessi al rito significa attivare la nostra "parte Persefone", perchè possiamo comprendere il Regno e coloro che l'abitano, comprendere e "sentire" le parole di Ade che spingono al riconoscimento di sè, entrare senza paura nella Caverna del Tesoro.
Kore-la-fanciulla si avventura nel buio regno. [e ognuno di noi, sia uomini che donne siamo stati Kore].
Persefone è la parte di noi che porta alla crescita attraverso il contatto con le oscure regioni dell'inconscio.
Persefone è la parte anima, la parte recettiva, che "sente" e muta in nuove forme, duttile come l'acqua.
Persefone è la parte che sa contattare il sogno.
Persefone è vitalità e potenziale della nuova crescita.
Persefone è la primavera, cioè la capacità di rinascita ogni qual volta nella psiche si crea un buio inverno.
Persefone è la spinta a trovare in se stessi la sorgente di spiritualità profonda che fuga la paura della vecchiaia e della morte ".
(Elda Fossi, Persefone. La luce del buio)
PREPARATIVI PER IL VIAGGIO...
“Madre, nei miei vagabondaggi ho incontrato gli spiriti dei morti indugiare presso le loro dimore
terrene. Vi sono spiriti che vagano inquieti. Io parlo con loro, madre. Sembrano confusi, e molti non sono neppure consapevoli della loro condizione. Non c'è nessuno nel mondo infero ad
accogliere coloro che sono morti da poco?
Demetra sospirò e rispose: “sono io ad avere sovranità sul mondo infero. Dalle profondità della terra
sotto la superficie, traggo le piante coltivabili e le piante selvatiche.
E nelle fosse sotto la superficie della terra ho insegnato ai mortali a depositare dalla mietitura fino alla semina, affinché il contatto col mio mondo infero li fertilizzi. Sì, conosco molto bene il regno dei morti, tuttavia devo compiere qui la mia opera più importante. Devo nutrire i vivi”.
IN VIAGGIO CON KORE-PERSEFONE-VASSILISSA
PRENDERE LA MADRE, LASCIARE LA MADRE.
"Essere ammessi al rito significa attivare la nostra parte Persefone."
Difficile staccarsi da Demetra, la madre che "ama troppo", , che predispone alla dipendenza e co-dipendenza, spesso come risarcimento emotivo.
Demetra è dea vulnerabile, si realizza attraverso la maternità, la relazione con i figli.
Dea Madre, che non riesce a essere apprezzata per il suo valore (ancora oggi!!!)
Dea-donna-madre, che nutre e protegge, ma anche distrugge e impedisce di crescere.
Madre dolente, che, quando i figli si allontanano, perde interesse per la vita e cade nella depressione da "nido vuoto".
Hai anche tu, dentro di te, una madre amorevole, protettiva, nutriente, troppo, che ti impedisce di crescere? Che ti fa accontentare di stare nella tua zona di confort? Che ti smonta e ti blocca ogni desiderio di esplorazione, allontanamento, autonomia?